venerdì 16 ottobre 2009

L'ARMATA BRANCALEONE 3.. E POI BASTA!

Evviva! Se anche un grande portiere del passato (Zoff) critica l'incazzatura di Lippi additandola come un'arroganza, vuol dire che alla fine qualcuno di sensato è rimasto nel mondo del calcio.
Finalmente arriva un richiamo all'ordine da chi la coppa del mondo l'ha vinta sul campo e l'ha anche sollevata prima di tutti i suoi compagni,Dino Zoff è entrato a gamba tesa su Lippi ed è stata un'entrata che mi ha reso felice; credevo veramente che a Lippi fosse concesso quello che a tutti gli altri allenatori di questo mondo non fosse permesso.. sputare nel piatto nel quale mangia. Il Dino nazionale per ben due volte (a mia memoria) nella sua storia di ex-giocatore, ha tirato le orecchie ad un personaggio estremamente popolare, prima allo psico-nano e ora a Lippi.
Sono contento perché è importante che un'icona del nostro calcio anzi del calcio mondiale ha avuto il coraggio che altri non hanno avuto di dare dell'arrogante ad un uomo che in fondo sul campo non ha vinto niente!
Si, lo so che in fondo non cambierà nulla, so anche che i capi della federazione hanno affermato che le critiche vanno accettate da parte di Lippi ma a me non basta, Lippi sarà sempre ricordato per aver "vinto" un mondiale e non di certo per le sue pagliacciate in tribuna stampa.
Sembra che il mister abbia abbozzato ad una sorta di mezze scuse ma oramai la frittata è fatta.. fa invece tristezza che Enzo Bearzot abbia appoggiato la sceneggiata di Lippi, però a conti fatti è forse più che ovvio che chi come lui in passato ha subito le ire della stampa e dei tifosi, si senta solidale nei confronti del viareggino.
Per concludere questo post, vorrei ricordare che a questa prossima edizione dei mondiali, vi parteciperanno ben quattro nazionali con la possibilità di vincere per la terza volta la coppa F.I.F.A. e cioè : Italia ( 1982 - 2006 ), Brasile ( 1994 - 2002 ), Germania ( 1974 - 1990 ), Argentina ( 1978 - 1986 ); sembra che però anche se vinta da una di queste quattro, la coppa F.I.F.A. non verrà sostituita da nessun'altra coppa successivamente.
Detto questo, se ne avrò voglia nei prossimi giorni, potrei pubblicare
periodicamente qualche storia mondiale da qui al fischio d'inizio.


giovedì 15 ottobre 2009

L'ARMATA BRANCALEONE 2


E allora! grande rimonta e grandissima prova d'orgoglio della nostra nazionale!!!
Così deduco che la maggior parte dei nostri giornali sportivi avrà titolato la squallida vittoria dell'Italia ieri sera, perchè secondo me di "squallida vittoria" si deve parlare.. non si può definirla diversamente, altrimenti si rischia di pensare che Cipro sia una grande nazionale.
Sotto di due goal contro Cipro (una delle più mediocri nazionali assieme a Malta della storia calcistica europea), la nazionale campione del mondo ribalta il risultato nell'ultimo quarto d'ora; scusate ma io non riesco proprio a celebrare questa vittoria.. l'avrei fatto se avessimo rimontato il Brasile.
Lippi si infuria per i fischi e i cori contro i suoi "campioni" chiedendo con fermezza il rispetto dovuto, a lui vorrei ricordare che il merito di questa rimonta spetta soprattutto agli svarioni e alla mediocrità dell'avversario, se molti di questi giocatorucoli andranno ai mondiali.. credo che assisteremo ad una replica della Confederations Cup.
Chissà, forse il culone di Lippi non è del tutto esaurito e io mi ritroverò qui fra qualche mese a celebrare una nuova impresa mundial!
Eh si.. già, ci credo proprio.






mercoledì 14 ottobre 2009

L'ARMATA BRANCALEONE



Con la qualificazione alla manifestazione iridata del Sud Africa intascata, l'intoccabile Lippi rilascia dichiarazioni che evidenziano a mio modesto parere, la paura della figuraccia dietro l'angolo.
Dalla gazzetta dello sport di oggi : FIRENZE, 13 ottobre 2009 - Marcello Lippi riapre la lista dei 23 per il Mondiale. Non tanto e non solo per Francesco Totti, al quale pure lancia segnali più distensivi, due giorni dopo aver ottenuto la qualificazione ai Mondiali 2010. "Totti è una grandissima persona e un grandissimo giocatore - ha spiegato il c.t. in conferenza stampa. Posso esprimere dei forti dubbi su un ct che chiama "grandissima persona" e "grandissimo giocatore" un certo Totti che vinto il mondiale rifiuta le successive convocazioni in nazionale? E' più che ovvio che riaprire a Totti e ad altri (Nesta?) giocatori la lista dei 23, significa per me che i giocatori che hanno fatto parte del gruppo di qualificazione, danno parecchi dubbi al ct sulla loro capacità e affidabilità. D'altro canto, vero è che il gioco latitante e le vittorie troppo sofferte in queste qualificazioni erano evidenti, è questo ha sicuramente indotto Lippi a rivedere molte delle sue scelte in fatto di materiale umano utilizzato sino a qui, più che giustificata la sua marcia indietro. Ma io da tifoso italiano mi pongo una domanda.. non sono forse più incapaci degli incapaci, coloro che si circondano di incapaci?? Vale a dire, i giocatorucoli di cui si è circondato nel corso della sua nuova gestione, non li ha forse scelti lui? E allora? Che cosa mi rappresenta averli difesi e fatti passare per dei talenti nei mesi scorsi e scaricarli ora a obiettivo ottenuto?Perchè, affermare non a parole ma con i fatti (le convocazioni per me sono tali) che "giocatori" come Palombo, Bocchetti, Santon, Marchetti e altri ancora sono degni della nazionale campione del mondo.. per me significa solo una cosa, "quello che offre il convento è questo.. io non ne ho colpa.".Si lo so, sono il solito anti-Lippi, ma ciò non toglie che mentre Donadoni è stato fatto a pezzi ancora prima di disputare l'europeo; il sig. Lippi, è già stato santificato da coloro che nella federazione contano.. il richiamo alle armi anche di mezzi giocatori come Totti, leccandogli il cu#o senza vergogna è sintomo di grande insicurezza da parte della federazione e del suo alfiere.Concludo con il fatto che comunque questa è solo la mia personale opinione e che certamente non è oro colato.. ma devo ammettere che Lippi e Sacchi sono i due ct che più di altri mi hanno di fatto allontanato dalla nazionale di calcio.




sabato 10 ottobre 2009

25 OTTOBRE 1854 - BALAKLAVA


Il 24 ottobre 1854 una spia turca portò l'informazione che ventimila fanti e cinquemila cavalleggeri russi erano in marcia per attaccare Balaklava.

Il comandante inglese della divisione di cavalleria, lord Lucan, ordinò alla brigata pesante di Scarlett di caricare, e tutto ciò mandò su tutte le furie lord Cardigan, comandante della brigata leggera, il quale si aspettava che toccasse a lui quell'onore ed invece dovette assistere, come spettatore, all'operazione dei camerati. Scarlett e i suoi cavalieri riuscirono a ricacciare il nemico, ma l'ordine di inseguirlo non venne perché nessuno di coloro a cui competeva di darlo lo diede: e cioè lord Raglan, comandante del corpo di spedizione inglese, e lord Lucan. Quest'ultimo interpretò in modo restrittivo un ordine del primo e, secondo lui, la cavalleria doveva caricare contro i cannoni russi. Toccava a lord Cardigan e glielo comandò. Era il 25 ottobre 1854.

Cardigan forse si rese conto dell'assurdità dell'azione ma, orgoglioso com'era e smanioso di mostrare a tutti il suo valore, non eccepì. Radunò i suoi uomini, li fece montare in sella e li guidò prima al passo e poi al galoppo contro i cannoni russi.

Cardigan cavalcava in testa con la spada sguainata. La valle era lunga e stretta e quando gli uomini della brigata leggera si lanciarono al galoppo, i cannoni nemici li spazzarono come birilli. Ma essi continuarono ad avanzare, dietro a Cardigan che li guidava come se fosse invulnerabile.

Dalle alture circostanti, inglesi, francesi e semplici borghesi assistevano allo straordinario spettacolo di seicento eroi che caricavano contro il destino. Il fuoco terribile dei russi non riusciva a fermarli.

Come pazzi, mentre fischiavano le pallottole e scoppiavano le granate mietendo vittime dappertutto, il Diciassettesimo Lancieri e il Tredicesimo Dragoni leggeri, che formavano la prima linea della brigata leggera, volavano giù per la valle verso i cannoni.

Tutto durò venti minuti: venti minuti di gloria e di coraggio, al termine dei quali la brigata leggera non esisteva più e 247 cavalieri giacevano uccisi sul terreno. Lord Cardigan fu il primo a piombare sui russi. Passò come un fulmine tra due cannoni e scomparve in una nuvola di fuoco e di fumo. Continuò la sua inutile corsa, inutile com'era stata la carica: adesso considerava il suo compito finito, aveva obbedito a un ordine folle di Lucan, che avrebbe sicuramente pesato per sempre sul suo rivale. Tornò indietro, senza curarsi né dei suoi uomini né dell'esito della carica.

Gli usseri e i dragoni rimasero affidati al comandante in seconda, Lord George Paget, il quale riuscì a ricondurli nelle posizioni inglesi. Paget era furibondo con il suo superiore e quando lo ritrovò gli chiese ironicamente se lui c'era. Da qui si diffuse la voce, mai completamente smentita, che in realtà Cardigan non avesse nemmeno preso parte alla carica.

Venti minuti di eroica, folle e inutile espressione di esaltazione militare, conclusasi con un macello senza giustificazioni e con una gloria senza motivazione. Il tutto dovuto a ordini sbagliati, male interpretati e ciecamente eseguiti, e allo straordinario coraggio dei cavalieri che ubbidirono caricando assurdamente contro i cannoni russi.
Ecco come Cecil Woodham-Smith descrive un momento della carica di Balaklava nel libro "La carica dei Seicento":
"...Erano passati otto minuti da quando la carica era cominciata e Lord Cardigan, con i superstiti della prima linea alle calcagna, galoppando a spron battuto, ma sempre in modo uniforme, era ormai a pochi metri dalla batteria, tanto che i soldati potevano vedere gli artiglieri in faccia. Scelse un punto tra due cannoni dove intendeva entrare e nella mente di tutti in quel momento ci fu un solo pensiero: erano quasi fuori finalmente, erano ormai vicini a quei maledetti cannoni.

Lord Cardigan, sempre rigido in sella e "calmo come una chiesa", faceva roteare la sciabola. A questo punto si udì un grande fragore, la terra tremò, apparvero enormi lingue di fuoco e il fumo divenne così denso che sembrò fosse calata la notte: gli artiglieri russi avevano sparato una salva dai loro dodici cannoni contro la prima linea della brigata leggera a una distanza di 70 metri. Di colpo la prima linea cessò di esistere e la seconda linea, che galoppava subito dietro, ebbe l'impressione che si fosse dissolta...Quando Lord Cardigan era entrato nella batteria, per miracolo era riuscito a passare incolume nello spazio tra due cannoni e in pochi secondi era già fuori dall'altra parte: era stato il primo a entrare e il primo a uscire".

Non esistono parole di fronte alla follia degli uomini.. la guerra di Crimea, fu semplicemente la prova generale della Grande guerra...